L'artrosi

Che cos’è l’Artrosi? L’Artrosi è un artropatia degenerativa che è caratterizzata da alterazioni regressive della cartilagine articolare e da modificazioni secondarie delle componenti ossea, sinoviale e capsulare dell’articolazione.

L’Artrosi è frequentissima, inizia a dare i primi segni clinici in età superiori ai 40 anni ed è un po’ più frequente nel sesso femminile.

L’Artrosi nella sua forma conclamata colpisce generalmente una o poche articolazioni che in ordine decrescente di frequenza sono la colonna vertebrale, l’anca, il ginocchio e le piccole articolazioni delle mani.

Quali sono le cause dell’artrosi? Esistono due ordini di fattori: generali (Artrosi primitive), locali (Artrosi secondarie).

Fattori generali. Artrosi primitive.

  • L’invecchiamento: l’Artrosi è una tipica malattia da usura e da invecchiamento e lesioni della cartilagine articolare e segni anatomici di artrosi sono sempre più frequenti con l’avanzare dell’età.
  • Fattori ereditari: soprattutto per le artrosi poliarticolari come i nodi di Heberden a livello delle piccole articolazioni delle dita delle mani.
  • L’obesità: per il sovraccarico a cui sono sottoposte le articolazioni ma forse anche per la situazione metabolica (iperlipidemia).
  • Fattori ormonali: gli estrogeni sembrano inibire la comparsa dell’artrosi che in effetti nelle donne diventa frequente dopo la menopausa.

Quando le cause dell’artrosi si basano su questi fattori e quindi colpiscono un’articolazione apparentemente normale si parla d’artrosi primitiva.

Fattori locali. Artrosi secondarie.

Tutte le condizioni meccaniche che sottopongono la superficie articolare o una parte di essa a pressioni ed attriti eccessivi e non fisiologici, rappresentano una causa molto forte e con l’andare del tempo infallibile d’artrosi.

Quali sono queste condizioni? Artrosi professionali come quella a livello del gomito nei lavoratori che usano molto il martello pneumatico, condizioni che modificano la distribuzione delle forze pressorie sulle superfici articolari (scoliosi, ginocchio varo/valgo), deformazioni e perdita dei normali rapporti articolari in seguito a fratture, a lussazione congenita dell’anca o malformazioni varie.

Quando le cause dell’artrosi appaiono legate ad una di queste cause locali si parla d’artrosi secondaria che ha la caratteristica di potersi osservare anche nei giovani e può colpire qualsiasi articolazione.

Quadro clinico

I sintomi sono esclusivamente locali e sono rappresentati dal dolore e dalla progressiva diminuzione dei movimenti articolari. Il dolore può essere più intenso al mattino all’inizio dei movimenti articolari, poi con il movimento diminuisce per ritornare intenso di sera quando l’articolazione è affaticata.

La diminuzione del movimento articolare è dovuta in parte alla contrattura muscolare “antalgica” cioè legata al dolore ma soprattutto alle alterazioni anatomiche dell’articolazione (deformità dei capi articolari, aderenze fibrose ed ispessimento e rigidità della capsula articolare).

Quadro radiografico

Restringimento della rima articolare, irregolarità delle superfici articolari, aumento d’opacità dell’osso al di sotto della cartilagine articolare, osteoporosi delle parti ossee non addensate, piccole cavità cistiche o geodi, osteofiti.

Artrosi dell’anca

E’ molto frequente, in Italia soprattutto a causa della displasia congenita dell’anca. Altre cause favorenti sono la coxa plana conseguente ad osteocondrosi infantile, la coxa vara conseguente ad epifisiolisi, gli esiti di fratture del collo del femore, del bacino con il coinvolgimento dell’acetabolo, le necrosi della testa femorale. Il dolore viene avvertito nella regione dell’anca e spesso si irradia alla faccia antero-interna della coscia e mediale del ginocchio. Spesso si ha zoppia così detta di fuga e i movimenti che diminuiscono per primi sono di solito l’abduzione cioè la capacita di portare tutto l’arto inferiore verso l’esterno e l’intrarotazione mentre la flessione dell’anca rimane solitamente consentita più a lungo. A volte l’artrosi dell’anca ha un decorso rapido e inabilitante, si tratta generalmente di donne sopra i 60 anni, obese ed osteoporotiche.

Artrosi del ginocchio

E’ frequente in età avanzata e senile, soprattutto nel sesso femminile, talora in associazione con l’obesità e a turbe della circolazione degli arti inferiori. Spesso è favorita da alterazioni dell’asse di carico, in casi di ginocchio varo cioè con la gamba che si dirige verso l’interno, più raramente in casi di ginocchio valgo cioè con la gamba che si dirige verso l’esterno. Altra causa può essere la presenza di un difetto d’allineamento della rotula (artrosi femoro-rotulea). Più spesso l’artrosi comincia nel comparto mediale cioè interno del ginocchio dove provoca la degenerazione del menisco e della cartilagine con restringimento della rima articolare e una progressiva deformità del ginocchio in varismo. Con l’instaurarsi di tale deformità e la degenerazione artrosica si rompe l’equilibrio capsulo-legamentoso-muscolare che assicura la stabilità del ginocchio in tale maniera il ginocchio diventa parzialmente instabile e si possono verificare delle sub-lussazioni.


Terapia

La terapia moderna và distinta in terapia medica e terapia chirurgica.

La terapia medica si basa, oltre che sulle classiche terapie (farmaci anti-infiammatori, infiltrazioni intra-articolari di cortisone, ionoforesi, raggi infrarossi, massaggi, uso limitato dell’articolazione ecc.), sull’uso di acido ialuronico intrarticolare. Cos’è l’acido Ialuronico? L’acido Ialuronico è un normale componente della cartilagine articolare che viene inserito all’interno dell’articolazione mediante infiltrazione e che ha il compito di “lubrificare” l’articolazione e di riparare o meglio rallentare i danni dell’artrosi. All’uso dell’acido Ialuronico si associa un ciclo di magnetoterapia che aiuta l’azione dell’acido Ialuronico. Quando effettuare le infiltrazioni? In tutti i casi d’artrosi di lieve e media entità dove il movimento articolare sia conservato in tutta la sua estensione. Se il movimento articolare risulta limitato, se il dolore è presente anche a riposo in particolare durante la notte se il paziente non riesce a camminare se non per poche centinaia di metri allora risulta indicata la terapia chirurgica.

La terapia chirurgica si basa o sull’esecuzione di osteotomie o sulla sostituzione protesica dell’articolazione. Le osteotomie con cui si corregge l’asse di carico, vanno riservate in casi di pazienti giovani, sotto i 50 anni, con difetti dell’asse di carico o incongruenze articolari, dove non risulta indicata la terapia chirurgica (a parte casi particolari) a causa dell’ancor giovane età.


Sostituzione protesica dell’articolazione

Sia per l’articolazione dell’anca sia per l’articolazione del ginocchio si può ricostruire l’articolazione artrosica sostituendo entrambi i capi articolari con protesi in metallo.


Protesi d’anca

Gli obiettivi dell’intervento di protesi totale dell'anca sono:

  • Scomparsa/Alleggerimento del dolore
  • Restituzione della mobilità dell’articolazione
  • Ristabilire la lunghezza della gamba, correggere la zoppia
  • Ottenere dei buoni risultati a lungo termine

Durante l'operazione di protesi totale dell'anca, il chirurgo sostituisce la testa consumata del femore con un emisfero che può essere in metallo, in polietilene (plastica) o in ceramica, mentre la superficie della cavità del cotile dove la testa del femore si articola, viene rifatta con una cuffia in metallo ricoperto da una pellicola che anch’essa può essere in polietilene o in ceramica. Le protesi odierne vengono solitamente fissate a pressione, talvolta, quando le caratteristiche dell’osso non sono ottimali a garantire una fissazione solida si ricorre ancora oggi alla cementazione della protesi.


La protesi di ginocchio.

Gli obiettivi dell’intervento di protesi di ginocchio sono:

  • Scomparsa/Alleggerimento del dolore
  • Restituzione della mobilità dell’articolazione
  • Correggere la zoppia
  • Ottenere dei buoni risultati a lungo termine

Esistono vari tipi di protesi di ginocchio che vengono utilizzate a seconda del tipo e della gravità d’artrosi. In linea generale queste protesi vengono utilizzate per sostituire la cartilagine consumata dell’articolazione e sono costituite da due componenti distinte: quella tibiale che comprende una parte in polietilene (plastica) e la componente femorale metallica (in genere una lega di cromo e cobalto). Esistono protesi di ginocchio cosiddette monocompartimentali, perché consentono la sostituzione solo di una parte dell’articolazione e vengono riservate a casi ben selezionati e specifici, protesi bicompartimentali, che sostituiscono tutta l’articolazione femoro-tibiale e che sono quelle di gran lunga più usate, e protesi tricompartimentali che consentono la protesizzazione anche dell’articolazione tra femore e rotula.

Prima di un'operazione di protesi d'anca o di ginocchio, il paziente viene sottoposto a numerosi esami che comprendono le lastre dell’articolazione che consentono al chirurgo di pianificare l’intervento, gli esami di laboratorio e una visita anestesiologica che consente di stabilire se il paziente è fisicamente idoneo a sottoporsi all’intervento.

La durata dell’ospedalizzazione in entrambi i tipi d’intervento varia, ma, di solito, dura fra i 7-12 giorni. Dal giorno immediatamente successivo all’intervento viene intrapresa la fisioterapia (vengono insegnati esercizi specifici per: 1- ripristinare il più presto possibile il completo movimento articolare, 2- rinforzare la muscolatura, 3-salire e scendere le scale, 4- sedersi e andare in bagno) che ha lo scopo di rimettere il paziente in piedi e di farlo tornare a camminare nel giro di 3-4 giorni in maniera tale che al momento della dimissione sia in grado di camminare autonomamente mediante l’uso di due bastoni che verranno mantenuti per circa 1 mese. Il paziente a domicilio dovrà proseguire la terapia riabilitativa presso un centro di fisioterapia fino al controllo ambulatoriale in occasione del quale verrà valutato il quadro clinico e verranno date ulteriori indicazioni sul proseguimento della riabilitazione che generalmente giunge a termine nell’arco di circa 2 mesi.


Protesi d’anca

Artrosi dell’anca

Artrosi di ginocchio

Protesi monocompartimentale e totale di ginocchio
Links utili
Casa di cura San Francesco
Casa di cura Villa Laura